In questo articolo vorrei parlarti di una delle tecniche che a me personalmente piace moltissimo e che facendo prevalentemente paesaggi mi capita di usare con una certa frequenza: le lunghe esposizioni! 

Se sei già a conoscenza delle basi relative alla triade esposimetrica ti invito a leggere questo articolo che troverai molto interessante, soprattutto qualora ti stessi approcciando per le prime volte alle lunghe esposizioni, ma anche semplicemente se vuoi ampliare il tuo bagaglio.

Iniziamo col ricordarci che la fotografia è luce.. e la luce possiede molte qualità, come ad esempio la durezza, a seconda se proviene da una sorgente puntiforme (sole diretto) o se viene filtrata in parte dalle nuvole, dove acquisirà di conseguenza una certa morbidezza, con tutto ciò che ne consegue anche in termini di contrasto e saturazione dei colori.. Può anche essere calda o fredda, a seconda dell'orario (ora d'oro / mezzogiorno) e del luogo in cui ci troviamo a scattare (fotografia all'aperto / fotografia d'interni) .. Può provenire da dietro o lateralmente rispetto a un determinato soggetto, evidenziandone in modo particolare le ombre e la sua tridimensionalità, o da davanti a noi, dando origine a dei bellissimi controluce (shilouette)... e noi abbiamo modo di sfruttare e controllare molte di queste sue qualità all'interno delle nostre riprese.. In questo articolo però ci occuperemo in maniera specifica della quantità di luce che entra nelle nostre fotografie al fine di ottenere un particolare effetto e dando origine appunto ad una lunga esposizione.

Lo sapevi che un'esposizione fotografica può avere una durata che varia da 1/32.000 (un trentadue millesimo) di secondo fino addirittura ad arrivare a diverse ore ?!  Questo risultato dipende solo da che cosa vogliamo ottenere e da come impostiamo appunto i tempi di otturazione, che sulla fotocamera è possibile controllare con la modalità semiautomatica dedicata TEMPI (Tv) su Canon o con la modalità MANUALE (M).
In genere, in base al tipo di fotografia che abbiamo in mente di realizzare, se dinamica o statica, dobbiamo sempre tenere a mente oltre all'apertura del diaframma (Av) anche appunto i tempi di scatto (Tv), oltre che ovviamente la sensibilità del sensore alla luce (ISO).

Come già anticipato in questo articolo non tratterò della triade esposimetrica, ma cercherò di spiegarti con qualche semplice esempio come si ragiona sui tempi di scatto in base alla situazione in cui ci troviamo, prendendo come riferimento dei contesti prettamente paesaggistici in cui, servendoci di un treppiede, cercheremo di capire come controllare la luce.
Diventa quindi utile sapere che anche nella fotografia paesaggistica, dove siamo soliti ragionare in termini di profondità di campo, può tornare utile lavorare anche sui tempi di scatto per dare un certo tipo di effetto artistico alle nostre foto. Hai mai sentito parlare di effetto seta ?  Ti mostro una foto di esempio quì sotto:

ISO 100   50mm   f/18   30s 

Adottando dei tempi di scatto sufficientemente lunghi, e in condizioni di un mare non troppo mosso, si può ottenere il caratteristico manto setoso sulla superficie dell'acqua, come in questa ripresa della durata 30 secondi scattata a Punta Marina a Gennaio del 2021.

Se te lo stai chiedendo, quel che determina se la superficie dell'acqua risulterà specchiata o meno al termine della nostra esposizione, dipenderà molto dalle condizioni di vento e dalla corrente dell'acqua. Ovviamente un'acqua ferma con poco vento restituirà un effetto specchiato molto fermo, mentre un acqua mossa darà come risultato uno specchio molto sfumato.

Abbiamo detto che volendo riusciamo a controllare la quantità di luce che colpisce il sensore della nostra fotocamera ,ma come funziona? ...in sostanza dimezzando la quantità di luce (chiudendo il diaframma), il sensore avrà bisogno del doppio del tempo per incamerarne la stessa quantità, mentre raddoppiando la quantità di luce che gli serve per ottenere un determinato scatto (aprendo il diaframma), occorrerà dimezzare quindi i tempi di scatto per ottenere la stessa esposizione. Il trucco avrai capito che sta nell'allungare i tempi di scatto, e se conosci le basi della triade esposimetrica saprai che ci sono due modi per farlo :
1) andando a compensare con gli altri 2 parametri (ISO e diaframma)
2) Mantenendo invariati questi due parametri e andando ad agire unicamente sui tempi di scatto ma inserendo dei filtri oscuranti a densità neutra davanti all'obiettivo

Uno dei modi più utilizzati dai fotografi per controllare la quantità di luce di una scena infatti è fare uso dei cosiddetti filtri a densità neutra (filtri ND), che vengono generalmente avvitati di fronte all'obbiettivo e che hanno appunto il compito di neutralizzare un certo quantitativo di luce che andrebbe altrimenti a colpire il sensore. In questo modo per raccogliere la stessa quantità di luce avremo bisogno un tempo di apertura dell'otturatore più lungo, per cui di conseguenza riusciremo a cogliere tutto il movimento che avviene entro questo lasso di tempo nella scena e ad imprimerlo sul nostro sensore.  

In fotografia paesaggistica è molto piacevole l'effetto che si può ottenere usando questi filtri quando ci si trova di fronte a dei corsi d'acqua, ma anche relativamente a un cielo stellato, per cogliere la scia delle stelle, oppure anche un cielo particolarmente nuvoloso al tramonto è in grado di donare un particolare effetto molto drammatico alla nostra scena. Il movimento delle foglie degli alberi al vento può risultare anch'esso piacevole. Un treno che passa o la scia di una nave.. Tutto dipende da che cosa vogliamo ottenere, e in questa guida ti mostrerò con degli esempi sul campo come realizzare questo particolare effetto molto piacevole.

Prima di continuare:
Prova a seguire questo esempio: Vuoi ottenere un'esposizione 'corretta' e normale di un determinato paesaggio e il tuo esposimetro ti suggerisce questi parametri:   1/100s   ISO100   f/8 ... 
Il tuo obbiettivo è però di ottenere l'effetto seta, che inizia a verificarsi almeno dopo 2,5 secondi di esposizione, ma con quello che ti suggerisce la fotocamera, in questo caso (1/100s), otterrai niente di più di un semplice scatto come quello che otterresti ad esempio come se scattassi con uno smartphone.. per cui per ottenere un tempo di 2,5 secondi dovrai innanzitutto passare alla modalità manuale e impostare 2,5s come parametro di scatto cardine, e siccome la differenza che va da 1/100s a 2,5s è pari a 8 stop, dovrai agire in uno dei modi seguenti:

 1) puoi, se la fotocamera te lo permette, ottenere uno stop scendendo a ISO 50, poi puoi chiudere il diaframma fino ad esempio a f22, guadagnando così altri 3 stop, e compensando i rimanenti 4 stop di luminosità con un filtro a densità neutra da 4 stop.. 
2) nulla ti vieta di lasciare invariati sia gli ISO che i diaframmi e inserire semplicemente un filtro ND da 8 stop, allungando quindi i tempi fino all'obbiettivo dei 2,5 secondi. 
3) oppure se nel tuo corredo possiedi solo un filtro da 6 stop potresti usare quello e compensare gli altri 2 stop rimanenti chiudendo il diaframma a f/16.
Come puoi notare in fotografia ci sono diverse vie per ottenere circa lo stesso risultato, ma come sai ogni variazione della triade esposimetrica conferisce una diversa firma al tuo scatto.. 
Queste sono tre modalità per ottenere lo stesso risultato, ma la più sensata e immediata è la numero 2. Con questi esempi ho semplicemente voluto metterti a conoscenza del fatto che esistono anche altre vie percorribili in base agli strumenti che abbiamo a disposizione, perchè difficilmente avremo il filtro ideale nel momento giusto, e ci toccherà quasi sempre andare a compensare con gli altri parametri di scatto.

ISO   1600   35mm   f/8   1/3200s
ISO 1600 35mm f/8 1/3200s
ISO 50   35mm   f22   1/4s
ISO 50 35mm f22 1/4s
ISO 100   35mm   f/22   25s
ISO 100 35mm f/22 25s
Questi sono tre esempi relativi allo stesso contesto di come può variare la dinamicità di una foto andando ad agire sui tempi di scatto, a sinistra ho usato 1/3200 di secondo per congelare il movimento degli spruzzi d'acqua, al centro è stato usato 1/4 di secondo per dare un particolare effetto di mosso, mentre a destra un'esposizione più lunga di 25 secondi volta a creare un effetto seta.. 

Nell'immagine a sinistra non c'è movimento perchè gli spruzzi d'acqua sono stati congelati da un tempo molto rapido. Mi è bastato infatti impostare i tempi a 1/3200s e gli ISO a 1600 per ottenere questo effetto, mantenendo f/8 come diaframma.
Mantenendo come riferimento la prima immagine, per l'immagine al centro erano necessari circa 16 stop di differenza per ottenere questo effetto: dunque sono passo alla modalità manuale e ho impostato come parametro imprescindibile i tempi di scatto sul tempo desiderato per ottenere un leggero effetto di mosso, ossia 1/4 s.
Ho poi agito nel seguente modo: ho usato un filtro polarizzatore che neutralizza 2 stop di luce e sempre agendo sugli ISO abbassandoli di 5 stop (1600 > 50) e chiudendo il diaframma a f/22 sono riuscito ad ottenere l'esposizione corretta. Tutta la parte restante di sottoesposizione è stata compensata dai tempi di scatto che sono passati da ( 1/3200s a 1/4s).
Per la foto a destra ho inserito un filtro ND 1000 che neutralizza 10 stop di luminosità in modo da ottenere appunto una sottoesposizione da compensare aumentando i tempi di scatto fino a 25 secondi. Anche quì ho chiuso a f/22 mantenendo iso base 100. 

In ogni caso anche in modalità manuale l'esposimetro delle fotocamere, in particolare nei modelli mirrorless, risulta molto preciso anche in live view per calcolare l'esposizione corretta, ma ti consiglio di contare manualmente gli stop oppure di servirti di una delle applicazioni disponibili per smartphone che simulano l'esposizione corretta con un determinato filtro ND e ti forniscono i tempi di scatto corretti.

ISO 100   24mm   f/14   15s

Di sera o al crepuscolo solitamente è sufficiente chiudere un pò i diaframmi per ottenere delle lunghe esposizioni, come in questo caso, che è bastato chiudere a f/14 mantenendo ISO100 per ottenere un'esposizione di 15 secondi, durante i quali sono passati all'interno della mia inquadratura diverse macchine e un autobus che hanno dato vita a delle bellissime scie luminose di fanali illuminando le strade del centro di Cesenatico e conferendo un'atmosfera dinamica e vivace allo scatto già di per se natalizio.

ISO 100   29mm   f/4   1/1600s

ISO 100   29mm   f/16   10s

Da f/4 a f/16 ci sono 4 stop di differenza. Da 1/1600 a 10 secondi ci sono 14 stop di differenza:
Ho inserito un filtro da 10 stop per scurire l'immagine, e la restate parte di esposizione in eccesso l'ho compensata chiudendo il diaframma di altri 4 stop per aumentare la profondità di campo. (Isola Due Sorelle)

ISO 100   29mm   f/16   30s

In condizioni di forte vento un cielo molto nuvoloso può diventare particolarmente drammatico.. In questo caso avevo a disposizione un grandangolo moderato, ma per esasperare ulteriormente la scena si può ricorrere ad un grandangolo ancora più spinto.. (Lido di Dante)


ISO 100   29mm   f/13   1/15s

ISO 100   29mm   f/10   30s

​​​​​​​ Da notare come l'effetto si estenda anche alle nuvole ,che già con pochi secondi di esposizione assumono il caratteristico effetto pastello. (Porto Recanati)

Grazie per aver letto il mio articolo.
Se hai qualche domanda puoi farmela andando nella sezione "Scrivimi".
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